Da qualsiasi angolazione lo si osservi, il 2020 verrà ricordato come un anno di profondi cambiamenti. L’emergenza pandemica ha infatti definitivamente accelerato il processo di digitalizzazione delle esperienze umane, tra cui la formazione e l’editoria giuridica. I seminari si sono trasformati in webinar, il contatto umano delle lezioni è stato filtrato dagli schermi dei PC, l’odore della carta stampata si è trasformato nel pinch-to-zoom del foglio digitale. Anche ora che ci avviamo a riprendere le nostre vecchie abitudini, si fa fatica a rinunciare all’efficientamento tecnologico ereditato dall’esperienza Covid-19. La possibilità di fissare più riunioni in serie e senza spostarsi dal proprio ufficio, prima pressoché sconosciuta o comunque relegata a ipotesi eccezionale, e la velocità con cui circolano e si diffondono le informazioni (purtroppo anche disinformazioni), i focus e gli aggiornamenti rappresentano un lascito troppo consistente per sacrificarlo sul solo altare del romanticismo e della tradizione. A ciò si aggiunge la mutata fisionomia del destinatario dei contenuti giuridici in questione. Nell’era di TikTok e della sovraesposizione a input e informazioni trasversali, catturare l’at­tenzione, invero ridotta ai tre minuti ‘concessi’ dal social network, dell’utente cybernetico medio rappresenta la vera sfida dei divulgatori del settore. Sono queste le coordinate irrinunciabili entro cui ripensare il modo di creare e diffondere contenuti informativi. In quest’ottica, la Raccolta “2020: Un Anno di Sentenze”, nella versione e-book assunta da quest’anno e nella prospettiva di una banca dati nazionale messa a disposizione di studiosi e operatori del diritto coglie particolarmente nel segno di coniugare le nuove esigenze di immediatezza, fruibilità e digitalizzazione del messaggio, senza banalizzarne il contenuto.  L’idea di accedere con un click a un portale web in cui reperire lo stralcio ragionato dell’ultima pronuncia della Corte di Cassazione, della Corte Costituzionale o della Corte Edu e ricavarne un’occasione di riflessione e aggiornamento “a misura di caffè”, stante il risparmio di tempo che si deve all’opera dei curatori nella selezione, organizzazione ed estrazione del centrifugato giuridico della giurisprudenza più recente. A conti [continua ..]

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