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Rapporto tra rapina impropria e omicidio: l'aggravante del nesso teleologico non si configura

Argomento: reati contro il patrimonio mediante violenza a cose o persone
Sezione: Sezione Semplice

(Cass. Pen., Sez. I, 8 settembre 2022, n. 33117)

Stralcio a cura di Giulio Baffa

“4.1.1 La Corte di primo grado, nelle sue argomentazioni, parte da una ricognizione del contenuto espressivo della imputazione che risulta - a parere del Collegio- corretta, nel senso che la circostanza aggravante (riferita al delitto di omicidio) di cui all’art. 61 c.p., comma 1. n. 2 è stata chiaramente contestata in forma alternativa si compie con riferimento tanto all’omicidio inteso come reato-mezzo (per eseguire la posteriore rapina) che all’omicidio commesso dopo la consumazione della rapina ed al fine di assicurarsi l’impunità. Si tratta di due ipotesi distinte, ferma restando l’esistenza di un nesso funzionale tra le due condotte illecite realizzate (qui una rapina e un omicidio) (…).Ora, la contestazione alternativa, sempre possibile ove le fonti di prova raccolte durante la fase delle indagini non consentano, per profili di ambiguità, di rappresentare con nettezza uno degli elementi tipici del reato (tra cui le aggravanti, la cui ricorrenza va parimenti dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio) spinge l’istruttoria ad un chiarimento e deve essere “sciolta” nella decisione a cognizione piena. (…).4.1.2 La Corte di primo grado, dunque, con diffuse argomentazioni (…) ha “sciolto il tema” con netta affermazione di una violenza scatenatasi dopo la rapina (ferma restando la mera possibilità di un inizio di minaccia o violenza antecedente) allo scopo di assicurarsi l’impunità per la condotta tenuta.In tal modo, ad essere stata “applicata” è la porzione espressiva della aggravante che vede il delitto di omicidio (azione violenta sostenuta da dolo eventuale) commesso per assicurarsi l’impunità per la sottrazione di oggetti già avvenuta ed in ciò ha qualificato la rapina di cui al capo b) come rapina impropria (la violenza sarebbe stata essenzialmente posta in essere dopo la sottrazione e al fine al fine di assicurarsi l’impunità).Da qui la doglianza difensiva circa il possibile “assorbimento” del disvalore dell’aggravante in parola nella fattispecie di rapina impropria, data la coincidenza parziale di elemento costitutivo (il finalismo di assicurarsi l’impunità è radice tanto della rapina impropria che della aggravante) e la comune modalità di commissione (tramite violenza alla persona). (…).4.2 Va premesso che - in [continua ..]

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