- Diritto Penale raccolta del 2023
- All´atto di opposizione al decreto penale di condanna non trova applicazione la disciplina generale delle impugnazioni, nella specie l´art. 581, commi 1-ter e 1-quater, c.p.p., in quanto rimedio impugnatorio speciale volto all´attivazione del contraddittorio in relazione al quale vige il principio del favor oppositionis
- In caso di riconoscimento della continuazione tra reati giudicati separatamente con rito abbreviato, il giudice dell´esecuzione deve considerare come “pena più grave inflitta” che identifica la “violazione più grave” quella conseguente alla riduzione per il giudizio abbreviato
- In tema di reati fallimentari, il Sindaco non risponde di bancarotta fraudolenta impropria derivante da operazioni dolose poste in essere da una società interamente partecipata dal Comune per effetto della sola qualifica di legale rappresentante dell´ente pubblico, in quanto, nel caso non vi sia prova della sua qualità di amministratore di fatto della società partecipata, la sua responsabilità sarà configurabile solo quale concorrente “extraneus”, ove sia dimostrato lo specifico contributo fornito al legale rappresentante della società.
- L´art. 35, comma 1, del d.lgs. n. 274 del 2000 è incostituzionale nella parte in cui prevede, per i reati rientranti nella competenza del Giudice di Pace, che l´imputato possa procedere alla riparazione del danno cagionato dal reato solo prima dell´udienza di comparizione, anziché entro il termine massimo della dichiarazione di apertura del dibattimento
- L´art. 342 del Codice della crisi di impresa e dell´insolvenza non ha determinato un effetto abrogativo del reato di falsità in relazioni o attestazioni commesso dal professionista di cui all´art. 236-bis della Legge fallimentare
- Sbarco e abbandono di migranti: sì al dolo eventuale
- Il c.d. “saluto romano” integra il reato previsto dalla legge Scelba se vi è concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista, nonché il delitto di pericolo presunto di cui alla legge Mancino ove, dato il contesto fattuale, rilevi come manifestazione di ideali propri di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui all'art. 604-bis c.p
- Lavori di pubblica utilità inizio: è onere del PM e dell´UEPE convocare l´imputato
- L´ordinanza di custodia cautelare personale emessa nei confronti di un imputato o indagato alloglotta che non conosca la lingua italiana è affetta, in caso di mancata traduzione, da nullità; ove invece non sia già emerso che l´imputato o indagato alloglotta non conosca la lingua italiana, la misura non tradotta è valida fino al momento in cui non risulti detta mancata conoscenza e comporta l´obbligo di traduzione del provvedimento entro un congruo termine, pena la nullità dell´intera sequenza di atti processuali compiuti sino a quel momento, compresa la stessa ordinanza
- La Consulta introduce una valvola di sicurezza in caso di rapina di “lieve entità” promuovendo una pena proporzionata in relazione al modesto disvalore del fatto e conforme alla finalità rieducativa ex art. 27 Cost.
- In tema di fattispecie di illecito trattamento dei dati personali, il pregiudizio sofferto dal soggetto titolare dei dati o da terzi può presentare natura patrimoniale o non patrimoniale
- La condotta susseguente al reato rilevante nel giudizio di tenuità dell´offesa ex art. 131 bis c.p. può consistere anche in comportamenti tenuti da terzi estranei al reato se sono stati agevolati dalla condotta del colpevole
- Suicidio assistito non punibile ex C. Cost n. 249/2019: nei “trattamenti di sostegno vitale” sono incluse tutte le procedure eseguite da medici, familiari o caregivers necessarie ad assicurare l´espletamento di funzioni vitali del paziente
- L'abrogato delitto di millantato credito “pretestuoso” (art. 346, co. 2. c.p.) non si pone in termini di continuità normativa con il traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.) nè con la truffa (art. 640 c.p.)
- Il delitto di stalking concorre con quello di revenge porn. Ai fini della configurabilità di quest'ultimo, la diffusione illecita di contenuti sessualmente espliciti può avere ad oggetto immagini o video che ritraggano qualsiasi parte erogena del corpo umano in condizioni e contesto tali da evocare la sessualità
- Non vi sono ragioni costituzionali in base alle quali la pena naturale da “omicidio colposo” del “prossimo congiunto” debba integrare una causa di non procedibilità
- Nel giudizio di appello avverso la sentenza di condanna dell´imputato anche al risarcimento dei danni, il giudice, sopraggiunta la prescrizione, non può limitarsi a prendere atto della causa estintiva del reato adottando le conseguenti statuizioni civili ma è comunque tenuto, data la presenza della parte civile, a valutare, anche a fronte di prove insufficienti o contraddittorie, la sussistenza dei presupposti per l´assoluzione nel merito
- In tema di concorso di persone nel reato di cessione di sostanze stupefacenti, il medesimo fatto storico può configurare, in presenza dei diversi presupposti, nei confronti di un concorrente il reato di cui all´art. 73, comma 1 ovvero comma 4, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, e nei confronti di altro concorrente il reato di cui all´art. 73, comma 5, del medesimo d.P.R.
- La condotta del mercenario in un conflitto armato (incriminata dall'art. 3, comma 1, legge 12 maggio 1995, n. 210) può avere ad oggetto una controprestazione di qualsiasi entità e può rivestire anche carattere non patrimoniale, non dovendo necessariamente venire in rilievo una remunerazione materiale nettamente superiore a quella promessa o pagata a combattenti aventi rango e funzioni analoghe nelle forze armate", come invece richiesto dalla Convenzione ONU
- L´emissione di un ordine europeo di indagine diretto ad ottenere il contenuto di comunicazioni scambiate mediante criptofonini, già acquisite e decrittate dall´autorità giudiziaria estera in un procedimento penale pendente davanti ad essa, non deve essere preceduta da autorizzazione del giudice italiano, quale condizione necessaria a norma dell´art. 6 Direttiva 2014/41/UE, perché tale autorizzazione, nella disciplina nazionale relativa alla circolazione delle prove, non è richiesta per conseguire la disponibilità del contenuto di comunicazioni già acquisite in altro procedimento
- In tema di atti di terrorismo rivolti contro uno Stato estero, la fattispecie di cui all´articolo 270-bis, comma 3, cod. pen. comprende anche le condotte violente, finalizzate ad intimidire la popolazione civile, realizzate in territori illegittimamente occupati e al di fuori dei confini nazionali riconosciuti dall´ordinamento internazionale
- La distinzione tra il delitto di peculato e quello di truffa aggravata ai sensi dell'art. 61, n. 9, cod. pen. va individuata con riferimento alle modalità del possesso del denaro o di altra cosa mobile altrui oggetto di appropriazione
- In materia di sicurezza sul lavoro, il giudice nazionale penale può disapplicare le pronunce della Corte costituzionale incompatibili con la normativa comunitaria nel caso in cui l´interpretazione fornita dalla Corte non consenta agli aventi causa del lavoratore vittima di tale evento di essere ascoltati in nessun procedimento in cui si statuisca sull´esistenza di siffatto infortunio sul lavoro
- Se la violenza, fisica o morale, è strumentale alla privazione della libertà di movimento della persona offesa, il delitto di violenza privata è assorbito in quello di sequestro di persona
- In tema di sanzioni sostitutive di pene detentive brevi di cui all'art. 20-bis cod. pen., affinché il giudice di appello sia tenuto a pronunciarsi sulla loro applicabilità, è necessaria una richiesta in tal senso dell'imputato, che non dev'essere formulata necessariamente con l'atto di impugnazione o con la presentazione di motivi nuovi ex art. 585, comma 4, cod. proc. pen., ma deve intervenire, al più tardi, nel corso dell'udienza di discussione del gravame
- Tra il reato di abbandono incontrollato dei rifiuti e quello di discarica abusiva si è in presenza di un caso di “progressione criminosa” che può essere risolto sulla base del principio di specialità, nel senso che il reato di discarica, in quanto più grave, “contiene” quello meno grave di abbandono di rifiuti
- Il reato di estorsione (art. 629 c.p.) può essere integrato da condotte consistenti nella strumentalizzazione di azioni giudiziarie intentate per costringere il convenuto ad accettare in via stragiudiziale condizioni palesemente ingiuste
- Dopo la riforma “Cartabia”, la competenza per materia in ordine al delitto di lesione personale, nei casi procedibili a querela, appartiene al giudice di pace anche quando comporti una malattia di durata superiore a venti giorni e fino a quaranta giorni, fatte salve le ipotesi espressamente escluse dall'ordinamento
- In tema di peculato è configurabile il concorso nel reato dell´ “extraneus” a condizione che lo stesso, per appropriarsi della cosa, sfrutti la relazione di “possesso per ragioni di ufficio o di servizio” dell´agente pubblico con il bene
- Integra la fattispecie criminosa di cui all´art. 615-ter c.p., la condotta di accesso o di mantenimento nel sistema posta in essere non soltanto da un soggetto non abilitato ad accedervi, ma anche da chi, pure essendo abilitato, violi le condizioni ed i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema per delimitarne oggettivamente l'accesso, ovvero ponga in essere operazioni di natura ontologicamente diversa da quelle per le quali l'accesso è consentito, non avendo rilevanza alcuna gli scopi e le finalità che soggettivamente hanno motivato l'ingresso al sistema
- Non è possibile qualificare come abnorme l´ordinanza con la quale il GIP, chiamato a decidere su una richiesta di archiviazione ex artt. 131-bis, cod. pen. e 411, comma 1-bis, cod. proc. pen., si è determinato a disporre l´archiviazione per una causa diversa rispetto a quella indicata dal PM, riconoscendo, a monte della configurabilità della particolare tenuità del fatto, l´infondatezza della notitia criminis
- E´ costituzionalmente legittimo il favor riconosciuto alla detenzione domiciliare sostitutiva di sanzioni detentive brevi rispetto alla detenzione domiciliare quale misura alternativa in quanto detta misura è funzionale alla finalità rieducativa della pena e alle esigenze di deflazione del carico processuale
- In tema di dolo del concorrente nel reato di indebita compensazione di crediti inesistenti (art. 10-quater, d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74), la responsabilità solidale (art. 29, comma 2, d.lgs. n. 276 del 2003), se evidenzia l´interesse dell´impresa committente dell´appalto di servizi a ricevere rassicurazioni sul pagamento dei debiti retributivi e previdenziali, non implica, di per sé, un indizio univoco a carico dei suoi gestori in ordine alla loro consapevolezza - o all´accettazione del rischio in termini di qualificata probabilità - di partecipare a condotte di evasione.
- In tema di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ex art. 3 del D.lgs. n. 74 del 2000, l´integrale adempimento del debito tributario conseguente alla procedura conciliativa con l´Amministrazione finanziaria esclude il mantenimento del sequestro preventivo funzionale alla confisca, anche per equivalente, del profitto del reato, venendo meno il rapporto di necessaria strumentalità tra l´ablazione delle somme corrispondenti alle imposte evase e l´esigenza del loro recupero.
- L'accesso ai programmi di giustizia riparativa non è consentito durante l'esecuzione della pena o della misura di sicurezza, ma solo alla loro conclusione
- In tema di controllo giudiziario volontario ex art. 34-bis, comma 6, d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, il preliminare accertamento del grado e delle caratteristiche della condizione di permeabilità mafiosa della società o dell´impresa non può limitarsi - come avviene per il controllo giudiziario cd. prescrittivo di cui al comma 1 - a fotografare lo stato attuale di pericolosità oggettiva in cui versi la realtà aziendale, ma deve essere volto a formulare un giudizio prognostico in ordine alle emendabilità della situazione attraverso l'iter che ciascuna misura comporta.
- In tema di reati estorsivi, l´aggravante del metodo mafioso è configurabile ogniqualvolta l'evocazione della rappresentata (e non necessariamente esistente) contiguità ad una organizzazione mafiosa pone la vittima in una condizione di soggezione ulteriore rispetto a quella solitamente derivata dalla condizione di vittima di estorsione.
- In tema di concorso formale di reati, la condotta di chi, con violenza o minaccia, allontani l'offerente da una gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private, oltre ad integrare il reato di cui all'art. 353 cod. pen., può integrare altresì quello di cui all'art. 629 cod. pen., ove abbia causato un danno patrimoniale derivante dalla perdita di una seria e consistente possibilità di ottenere un risultato utile per effetto della partecipazione alla gara
- Ai fini della designazione del coordinatore per la progettazione e di quello per l´esecuzione dei lavori, ai sensi del d.lgs. n. 81/2008, la nozione di cantiere dev´essere rapportata all´opera da realizzare e la sua cessazione non è determinata da eventuali varianti in corso d´opera ma dall´effettiva ultimazione di tutti i lavori ad essa inerenti
- La confisca diretta del denaro costituente profitto o prezzo del reato può essere disposta anche in caso di prescrizione del reato, possibilità preclusa esclusivamente alla confisca per equivalente
- Nella valutazione della gravità della colpa dovrà tenersi conto - oltre che delle specifiche condizioni del soggetto agente, del suo grado di specializzazione e della situazione specifica in cui si è trovato ad operare - della natura della regola cautelare violata, in quanto l'eventuale natura elastica della stessa, indicando un comportamento determinabile in base a circostanze contingenti, incide sulla esigibilità della condotta doverosa omessa, richiedendo il previo riconoscimento delle predette circostanze da parte dell'agente
- Il giudice dell´udienza predibattimentale non può partecipare al giudizio, configurando detta ipotesi una espressa causa di incompatibilità in seguito alla illegittimità costituzionale di tipo additivo dell´art. 34, co. 2 c.p.p.
- La gelosia può integrare l'aggravante dei motivi abietti o futili quando sia connotata non solo dall'abnormità dello stimolo possessivo verso la vittima od un terzo che appaia ad essa legata, ma anche nei casi in cui sia espressione di spirito punitivo, innescato da reazioni emotive aberranti a comportamenti della vittima percepiti dall'agente come atti di insubordinazione
- Pur non escludendo né diminuendo l´imputabilità, gli stati emotivi o passionali possono essere considerati dal giudice ai fini della concessione delle circostanze attenuanti generiche, qualora se ne riconosca l´attitudine a fungere da fattore di attenuazione della misura della responsabilità penale
- Prima della pronuncia delle SS.UU. del 2017 “Savarese” non era prevedibile e pertanto non è retroattivamente applicabile l´interpretazione giurisprudenziale che estende la punibilità dell´art. 615 ter c.p. alle ipotesi di accesso al sistema informatico lecito nelle modalità esecutive, ma abusivo per le ragioni ontologicamente estranee rispetto a quelle per le quali la facoltà di accesso è attribuita
- La restituzione del cellulare oggetto di rapina non rende il delitto di speciale tenuità sopravvenuta. Detto accertamento va effettuato al momento della consumazione del reato, tenendo conto del bene giuridico tutelato, salvo sia diversamente stabilito dal legislatore
- L'elemento distintivo tra il delitto di peculato e quello di truffa aggravata, ai sensi dell'art. 61, n. 9, c.p., risiede nelle modalità del possesso del bene mobile altrui, che, nel reato di peculato, dipende dall´ufficio o servizio del pubblico ufficiale o dell´incaricato ad un pubblico servizio, mentre nel delitto di truffa aggravata viene acquisito fraudolentemente mediante artifici o raggiri.
- Costituisce esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone (art. 393 c.p.), e non estorsione (art. 629 c.p.), la condotta di colui che persegue una pretesa che potrebbe formare oggetto di azione giudiziaria, quand´anche il soggetto che la assume sia erroneamente convinto della fondatezza di tale pretesa.
- La generica pretesa di una “migliore tutela del minore” non può consentire al genitore di non dare esecuzione ai provvedimenti del giudice civile in ordine all´affidamento del minore stesso, salvo che il motivo sotteso al rifiuto di esecuzione sia dettato dalla volontà di tutela dell´interesse del minore in situazioni, transitorie e sopravvenute, non ancora devolute al giudice per l´eventuale modifica del provvedimento, ma integranti i presupposti di fatto per ottenerla
- Per il riconoscimento della continuazione ex art. 81 comma 2 c.p, occorre che si abbia una visibile programmazione e deliberazione iniziale di una pluralità di condotte in vista di un unico fine
- I messaggi di posta elettronica, i messaggi WhatsApp e gli SMS conservati nella memoria di un dispositivo elettronico costituiscono corrispondenza anche dopo la ricezione da parte del destinatario, almeno fino a quando, per il decorso del tempo o per altra causa, essi non abbiano perso ogni carattere di attualità trasformandosi in un mero documento "storico", sicché, fino a quel momento, la loro acquisizione deve avvenire secondo le forme previste dall'art. 254 cod. proc. pen. per il sequestro della corrispondenza
- L´uso concomitante della cosa per finalità private ed istituzionali non integra gli estremi del delitto di peculato, qualora da esso non derivi un apprezzabile nocumento economico o funzionale per l'amministrazione, dovendosi escludere che, in simili ipotesi, si realizzi l'interversione del possesso della cosa
- Se la rapina impropria (art. 628, co. 2, c.p.) si caratterizza per la sottrazione di beni di modico valore, frasi scarsamente intimidatorie, o altri aspetti che lascino intendere che il fatto sia di lieve entità, deve essere punita con una pena attenuata fino a 1/3. Diversamente, l´asprezza del minimo edittale ordinario determinerebbe l´irrogazione di una pena irragionevole, sproporzionata e, di conseguenza, non idonea alla rieducazione.
- In tema di corrispondenza tra detenuti sottoposti al regime di 41 bis, l´art. 18-ter ord. pen. non giustifica un divieto generalizzato di comunicazione ma prevede un controllo specifico (“visto di censura”) finalizzato a verificare, caso per caso, l´assenza di contenuti pericolosi
- Nel caso in cui l´imputato, nei cui confronti sia stata emessa ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, divenuta inefficace per il proscioglimento pronunciato all´esito del giudizio di primo grado, sia sottoposto, ai sensi dell´art. 300, comma 5, cod. proc. pen., a nuova applicazione della custodia cautelare in carcere, il rimedio che può esperire per impugnare la relativa ordinanza è quello dell´istanza di riesame
- Il condannato in esito a un giudizio abbreviato che non abbia proposto impugnazione deve poter essere ammesso dal giudice dell´esecuzione alla sospensione condizionale e alla non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale, quando per effetto della diminuzione di un sesto prevista dalla Riforma Cartabia la pena inflittagli non superi i due anni di reclusione
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La condotta susseguente al reato rilevante nel giudizio di tenuità dell´offesa ex art. 131 bis c.p. può consistere anche in comportamenti tenuti da terzi estranei al reato se sono stati agevolati dalla condotta del colpevole
Argomento: Della non punibilitą per particolare tenuitą del fatto
Sezione: Sezione Semplice
“(…) L’imputata è stata ritenuta responsabile del reato a lei ascritto per avere abbandonato un cucciolo di cane domestico, razza meticcio, di piccola taglia e coloro fulvo, sulla pubblica via (…). Il Tribunale ha escluso la particolare tenuità del fatto osservando che <<ciò che avviene dopo la consumazione del reato, ovvero l’adozione del cucciolo da parte di altro soggetto, è del tutto estraneo alla sfera d’azione dell’imputata, con la conseguenza che tale evenienza non può essere valorizzata al fine di escludere la punibilità dell’imputata (…)>>.
(…) L’art. 131-bis, primo comma, cod. pen. è stato modificato dall’art. 1, comma 1, lett. c), n. 1 d.lgs n. 150 del 2022, che, per quanto rileva, ha aggiunto, quale ulteriore elemento di valutazione della particolare tenuità dell’offesa e della non abitualità della condotta, la condotta susseguente al reato.
La giurisprudenza della Corte di cassazione ha interpretetato la novella nel senso che: a) la condotta successiva al reato non può, di per sè sola, rendere di particolare tenuità un’offesa che tale non era al momento del fatto, potendo essere valorizzata solo nell’ambito del giudizio complessivo sull’entità dell’offesa recata (…).
Nel caso di specie, il Tribunale ha escluso la particolare tenuità del fatto valorizzando esclusivamente i fatti successivi alla consumazione del reato senza effettuare una valutazione globale e complessiva del fatto e senza verificare se il ritrovamento e l’adozione del cucciolo fosse in qualche modo correlabile alla condotta di abbandono, incidendo sulla tenuità dell’offesa. In altre parole, il Tribunale avrebbe dovuto verificare se i comportamenti tenuti da terzi dopo la consumazione del reato, comportamenti che hanno certamente attenuato l’offesa, non fossero stati agevolati dalle modalità stesse di esecuzione della condotta incriminata (…).
Ne consegue che la sentenza impugnata deve essere annullata, limitatamente alla mancata applicazione dell’art. 131-bis cod. pen., per nuovo giudizio, sul punto (…)”
Sezione: Sezione Semplice
(Cass. Pen., Sez. III, 2 gennaio 2024, n. 1)
Stralcio a cura di Fabio Coppola
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