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Il conducente del veicolo è ritenuto responsabile del decesso del passeggero se non si accerta che le cinture di sicurezza siano da lui indossate

Argomento: Dei delitti contro la persona
Sezione: Sezione Semplice

 (Cass. Pen., Sez. IV, 5 novembre 2024, n. 46566)

Stralcio a cura di Giuseppe Tuccillo

“(…) Il Tribunale, dopo aver dato atto che il passeggero seduto sul sedile posteriore, lato sinistro, veniva trovato con metà busto fuori dall'abitacolo, schiacciato dall'autovettura, ha richiamato gli argomenti spesi dal perito il quale ha affermato che, nella circostanza, il trasportato non indossava la cintura di sicurezza. Il Tribunale, ha, tuttavia, argomentato che nessun addebito poteva essere mosso alla Do.Le. poiché la Fiat Punto, alla guida della quale si trovava, non era dotata di sistemi acustici atti a segnalare il mancato utilizzo delle cinture e che, in ogni caso, non era esigibile che la conducente potesse compiere, durante la marcia, una continua verifica in tal senso. Secondo il combinato disposto dell'art. 589 co. 2 ed pen. e dell'art. 172 co. 1 D.Lgs. 285/92 risponde di omicidio colposo chi, prima di intraprendere la marcia del veicolo con passeggeri a bordo, non esige che costoro indossino la cintura di sicurezza, verificando che lo facciano e in caso di renitenza, rifiuti il trasporto, continuando a verificarlo durante la marcia, anche con l'aiuto degli altri passeggeri trasportati, interpellando direttamente il passeggero. Nella sentenza non si mette in dubbio che il passeggero deceduto non indossasse la cintura ma si fornisce dell'art. 172 C.d.s. una interpretazione difforme da quella data ossia che il conducente è tenuto ad esigere che il passeggero indossi i dispositivi di sicurezza. Contrariamente a quanto argomentato dal Tribunale circa l'assenza della colpa specifica contestata ed in particolare, delle infrazioni del Codice della strada è, comunque, risultata accertata la violazione dell'art. 172 del medesimo ed è emerso, nel corso della istruttoria dibattimentale, proprio dalle conclusioni del perito nominato dal giudice di merito, ing. …, all'uopo nominato, che "era verosimile ritenere che l'utilizzo della cintura di sicurezza avrebbe ragionevolmente impedito l'exitus della persona offesa" in quanto sarebbe rimasta all'interno dell'abitacolo. È indirizzo consolidato di questa Suprema Corte quello secondo cui il conducente di un veicolo è tenuto, in base alle regole della comune diligenza e prudenza, ad esigere che il passeggero indossi la cintura di sicurezza e, in caso di sua renitenza, anche a rifiutarne il trasporto e ad omettere l'intrapresa marcia (Sez. 4 n. 39136 del 27/09/2022) e ciò a prescindere dall'obbligo e dalla sanzione a carico di [continua ..]

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